"I Deviated Sister TV sono un duo proveniente da
Alessandria, formato da Aleph Zero (già collaboratore di act di nicchia
come Ouroboros e Runes Order) e dalla consorte mAlice. Il progetto è
riuscito, con una manciata di release a tiratura ultra-limitata, a
guadagnarsi l'attenzione di chi ama le derive industriali grazie a
sonorità ruvide e tematiche disturbanti, pienamente in linea con quanto
proponevano i padri del genere tra la fine degli anni '70 e l'inizio
degli anni '80. I legami con la scena power-electro emergono forti in
questo "Cronaca Vera", un album-tributo all'omonima rivista italiana di
cronaca nera pubblicata dalla fine degli anni '70. I sette brani del
disco hanno come protagonista la voce filtrata di Aleph Zero, che narra
quattro fatti violenti apparsi sulle pagine del magazine e tre estratti
ricavati dalle lettere malate inviate alla redazione. La bella
confezione in case per DVD viene accompagnata dai testi e da un ampio
numero di inserti ritagliati direttamente dal giornale; lo stesso
artwork è un collage di titoli e articoli a tinte forti apparsi nella
rivista. Le sonorità disturbanti sottese allo spoken-word iniziano con
il compatto muro di white noise caratterizzante "Mi Diceva Di Stringere,
Poi Ha Smesso Di Respirare", pezzo abrasivo e fortemente metallico. La
successiva "La Psicosi Di Rosa D." è uno dei momenti migliori
dell'album, assai vicina ad alcuni pezzi dei Genocide Organ grazie ad
una base possente e cupa battuta da riverberi ritmici. La presenza di
tonalità analogiche si fa sentire a più riprese ed in particolare in
"Follia Omicida", brano dal sapore old-style, ossessivo nella
ripetizione circolare di un tema rumoristico che si va ingrossando con
lo scorrere dei minuti, coinvolgendo ruvide turbine noise. Temi
analogici segnano anche la seguente "Il Misogino Giorgio D.", che
aggiunge, oltre alla solita furia audio-distruttiva, rasoiate su
frequenze alte. L'unione tra voce e suono trova il suo compimento in
"Nessun Amore Perduto", unica traccia acusticamente tranquilla che
rinforza, col suo andamento lento tutto giocato su toni bassi, lo spoken
stranamente limpido di Aleph. La multistratificazione meccanizzata e
prevedibile di "Quel Male Oscuro" apre le porte al gran finale di "Tutti
Colpevoli, Pure Voi!", traccia che accosta la carica noise ad un tema
morbido, rinforzato dalla voce di mAlice: soluzione ideale per un
momento catartico che condanna tutti e non lascia scampo a nessuno. I
contatti con la scena industrial e post-industrial, nonché con la branca
power-electro, sono più che mai evidenti sia nei testi che nei suoni: i
Nostri hanno molto in comune con nomi come Atrax Morgue, Mauthausen
Orchestra e i Runes Order di "X: Final Solution!", ma al contempo
sembrano legarsi volentieri alla vecchia guardia rappresentata da gente
come Whitehouse e (almeno per i temi) Peter Sotos. Lo stile è
abbondantemente diverso e più maturo rispetto al mini d'esordio "The
Coming Of The First Generation", più ipnotico e legato a ritmiche
ossessive. Limitato a sole 99 copie numerate ed imperdibile per chi
segue l'elettronica più estrema."
Michele Viali
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